Superato l'ormai leggendario ponte, non siamo riusciti a percorrere piu' di 15 km, quindi ci siamo buttati alla prima area di sosta sulla via.
Cucinata una scialba pasta alle olive rinsecchite dal caldo, ci siamo buttati a ninna. Alan ha dormito nel ventre di Sneaky per non doversi montare la tenda.
Buona notte
O così si sperava. Ma poco è bastato per capire che la notte non sarebbe stata troppo “buona”.
Perchè se Kununurra è umida qui, sulla strada per Katherine, vicino al fiume è perlomeno bagnata.
E si sa che dove una pozza d'acqua stagna la zanzara impervia. E qui ci sono piu' pozze che stelle in cielo. Anche perchè tutto è coperto. Sembra quasi di respirare batuffoli di cotone e stare nel letto è quasi come stare in una tinozza piena d'acqua con un lenzuolo buttato al fondo. Un lenzuolo blu nel ns caso, tanto per non sbagliarci.
Fatte quindi le ns 25 vasche notturne ci siamo alzati e siamo fuggiti verso la ns prossima destinazione che era appunto Katherine.
Arrivati dopo qualche ora di guida sonnecchiosa, ci siamo buttati al giardino pubblico dove di solito ci sono bagni e docce e ovviamente c'erano. Una lavata di orecchie dopo la coltre collosa nella quale eravamo rimasti invischiati per tutta la notte sapeva di viatico di altri tempi e così è stato.
Durante il turn-over della doccia, come in ogni parco del nord dell'australia qualche aborigeno si avvicina sempre. Una paio di sigarette, un paio di timide chiacchiere sulla Stolen Generation e qualche speranza appesa a quel filo che oggi si chiama Sorry Day.
Si giocava a scacchi mentre si sono avvicinati e dopo i soliti convenevoli (di dove sei, da quanto sei qui ecc.) hanno chiesto di poter giocare. Marito e Moglie.
Uno spasso. Pur non conoscendo alcuna regola di scacchi se la sono spassata alla grande, letteralmente inventandosi ogni mossa, tutti contro tutti, nessun potere maggiore a nessuno. Semplicemente tutti uguali, tutti come una tribu'. E vedevi Re mangiati dopo poche mosse e pedoni trionfanti conquistare scacco dopo scacco, terra dopo terra, il loro onore di combattenti operai.
Poi ti domandi perchè in Australia le cose sono andate come sono andate. Loro non riconosceranno mai il potere del Re perchè per loro ognuno ha un ruolo paritario rispetto all'altro. Davvero uno spasso.
Terminata la grande sfida a cui tutti noi ormai eravamo davvero appassionati, proponendo a nostra volta mosse funamboliche con cavalli striscianti e torri volanti, abbiamo deciso di andare a dormire in un parco nazionale giusto a una 20 di km dalla città.
Durante la cena un cangurozzo si è avvicinato e con aria fintodisinteressata, brucando qua e là qualche filo di prelibata erbucola, ogni tanto buttava l'occhio, così, per vedere un po' come ce la passavamo noi umanomadi.
La mattina seguente ci siamo alzati di buona lena e abbiamo fatto una passeggiata tutta saliscendi nel parco nazionale, arrivando a dei punti così alti che vedevi queste gole di roccia nuda e rossa davvero profonde e in mezzo il fiume in piena abbattersi contro le rocce stesse quasi fosse un mare. E in realtà un po' lo era, non perchè c'entri alcunchè, bensi perchè durante la Wet Season diventa l' habitat preferito dei coccodrilli di acqua salata che unendosi a quelli di acqua dolce, desisamente di indole pigra e un po' bonaria, si deliziano delle forti correnti in attesa di qualche passo falso di qualunque disattenta preda che passi di lì, omocompreso.
Conclusa la passeggiata, al museo ci siamo resi conto di essere in un posto speciale, una regione intera tutta gole e fiumi e coccodrilli che tu puoi esplorare con camminate di giorni. Un luogo sacro agli aborigeni che è stato loro restituito qualche anno fa.
Terminata la visita è giunta l'ora del commiato. I “Romani” verso sud, i “Galli” verso nord, quasi a simboleggiare un ritorno verso le proprie lande, in pace.
- Buona Darwin ragazzi -
Dopo appena 100 km ci siamo fermati in un posto speciale: Mataranka
Qui l'acqua, purissima e alla mielosa temperatura di 34°, sgorga dal terreno a una velocità impressionante formando una sorta di piscina naturale e una parte di fiume “nuotabili”.
Praticamente fai tre passi e non tocchi piu'.
Un luogo selvaggio e deserto, teneramente cullato tra le baccia di madre natura tropicale, con zanzare che sembravano colibrì e varani che nuotavano nella cosiddetta “pozza”, con la solita ricercatezza britannica che li contraddistingue nell'attribuire i nomi.
L'umidità nell'aria quasi si nebulizzava accucciandosi sofficemente sulla pelle, quasi a volerti abituare con grazia materna al tuo battesimo dell'acqua.
E scostando di poco le foglie secche di robuste palme da frutto, nell'acqua del color dello smeraldo ci siamo docilmente immersi.
In Utero
Cullati nel ventre della terra
Soli nel nostro essere ma forse per una volta uniti a tutto il resto


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