mercoledì 13 febbraio 2008

Esiti da Convergenza

Ore 16.00 - Terminata la convergenza si parte. Destinazione Boh. C'è chi propone di vedere come va, chi di fermarsi giusto prima del tramonto (giusto due oredi guida) e chi sprezzante abbozza un: e se andassimo direttamente a Port Hedland (300 km)? E nella baraonda dialettica sul dove ire e durante un'attenta osservazione dal Van in corsa di un paese “aborigeno” (nulla di trascendentale visto che non è aborigeno ma abitato da aborigeni) che si trovava sulla strada per non so bene dove, io, il Lago, colpito da insolito fervore, nonchè memore di precedenti letture Lonelyniane, mette la freccia e svolta a destra.

Point Sampson, per una nuotata. (Pensa che voglia di partire)

Arrivati al luogo, ci siamo resi conto che era piu' bello di quel che ci aspettavamo. Controlliamo i soliti cartelli, no camping, ci scambiamo un po' di sensi di colpa con affetto e poi ci si prepara per la notte. Oggi abbiamo fatto 35 Km. Melbourne, un giorno arriveremo.

Scendiamo dal van, giusto per una rinfrescatina al mare (di quelle che piacciono al Cico :) e come faccio un passo avverto algide goccioline imperlarmi la fronte. Lo sai che cos'è, ma non te lo vuoi ammettere, ma lo sai...si quella roba lì, riso in bianco, tè e limone...ecco quella.

Quindi, mentre Erika e Mao continuavano a fare quel che al Cico piace, io, sempre il Lago, a intervalli di 5 minuti cadauno nervosamente passeggiavo tra il Van e la Toelette, ma senza carta igienica. Perchè in Australia, anche se ti trovi tra Uluru e il Kings Canyon a piedi sono sicuro che un cesso lo trovi, e se vai dentro c'è sempre tutto in ordine. Bello, pulito, profumato e tanta tanta tanta Carta igienica che quasi abbozzi quel Bidet di carta bagnata che un po' tutti noi facciamo ma mai oseremmo ammettere nemmeno se colti in flagrante. Negare sempre.

Fatto sta, c'avevo il cagotto.

Dopo circa una mezz'oretta passata in tentata riflessione a gomiti sulle ginocchia, mi avventuro in spiaggia.

Ora, ci ho pensato un po' se scriverlo o meno, ma vista la cagata dei temi che contenuti in questo post mi sbilancio e non posso non scoprire il mio Io piu' profondo.


Premessa

A volte soffro di colite


Contropremessa

Sono affetto da sindrome di smemoratezza cronica


Quel che è successo è che uscito dal bagno diciamo sudatino, diciamo senza maglietta, sono stato dolcemente carezzato dal quel che loro, glia australioti, chiamano Nice Breeze, che diciamo ha deciso di vorticare un po' giusto intorno al mio ombelico. Smemorato, la maglietta! Ma poi vorrei vedere voi, a cagare in una capanna di lamiera alle 5 del pomeriggio di un giorno di 40 gradi (dentro almeno 50) che ti sembra di avere Caronte che ti aspetta fuori e poi uscire che il vento del Mare Oceano è tipo la Bora di Trieste. Una Caporetto. (tanto per rimanere in tema)

Nel frattempo però ho visto di due “amici” trastullarsi nelle tiepide acque azzurre di Port Sampson. In compagnia di due ragazzi. Mah.

Espletate le ultime pratiche, prima di uscire dall'inferno di lamiera, indosso la magliettina della salute (Quella con scritto Think – It's not Illegal Yet che mi è stata regalata da....(grazie!)

Che poi mi dimentico di essere in Australia che lo capiscono tutti) e ritento la dipartita. Esito positivo. I due “amici” stanno ancora allegramente conversando ammollo. Mi sorridono. Mi siedo in disparte. Lontano. Ringhio. How are you? Where are you from? No no, già mi stanno sul Ca.... “Andrè, vieni, ci hanno appena invitato a dormire da loro!” Alzo lo sguardo e vedo Erika sorridente agitare le braccia.

O perbacco. Pensa a volte cosa ti perdi per una cagata.

Mi affaccio dalle parti loro, cercando di sedermi in qualche improbabile posizione Yoga per non bagnare il pancino (io nell'inferno non ci torno) e così, per rompere il ghiaccio e spiegarmi un po' esordisco con un fantastico: Ciao ragazzi, scusate se non sono venuto prima è che ho Stomach Problems.

Ripensandoci ora, in questo momento in cui lo sto scrivendo, rido. Nel senso, immagina se quello sconosciuto che hai appena invitato a casa a dormire si presenta e ti dice, scusate se non sono venuto prima è che ho Stomach Problems. Inizi ad arrovelarti il cervello per cercare come riprenderti l'invito a forza, tipo ricevi finte telefonate, è morta la nonna (quella che muore sempre) mi spiace, devo andare....Invece no Tom e Hamish mi hanno accolto con un sorriso, forse per la cagata che avevo detto. E non solo.

Iniziano i soliti teatrini italiani, il solito gesticolare nel parlare che ci contraddistingue ovunque (e quanto ci pigliano per il culo!), stasera pasta, ecc ecc. E che veniamo a sapere?

Che Tom è ingegnere e lavora...nelle miniere, quella di acciaio dei Transatlantici alla Cina, ricordate? Che è qui da un anno giusto domani e che ha scelto di lavorarci per riprendere a viaggiare. E che ci ha ragguagliato su quel che riguarda il ns tabellino estrattivo. Se non ricordo male, per riempire una di quelle chiattone della madonna servono 20-25 di quei treni da 3,5 Km cadauno! E che la Società proprietaria della Miniera ha ceduto alla società Cinese che acquista il Ferro, quote tipo al 12%. Quindi si comprano il Ferro da soli.

Come descrivere Tom, che dire di Tom. Tom è la delicatezza. Mai una parola di troppo, un gesto svogliato. Sguardo abbassato e orecchie da vendere. Che gli Italiani quando parlano ti fanno due coglioni...lui no, lui ascoltava per il gusto (tuo) di lasciarti parlare.


E Hamish. Heim è un ragazzo di 22 anni. Indovinate che fa?....In miniera! E' venuto qui perchè vuole partire. Nel senso che lui, come suo fratello Tom, è di Melbourne ed è venuto qui a lavorare un mese per poi partire 9 mesi per il Sudamerica. Lui, la sua compagna, due amici.

E oggi è il suo 3 giorno di lavoro! Che dire di Hamish, ho visto in lui il sogno. Quella fiamma che da giovane ti senti dentro, quella che ti dice voglio fare questo quello e quell'altro. Quella fiamma che a volte si addormenta e ci fa passare gli anni come i minuti. Lui ha lo sguardo all'orizzonte.


E dopo questo tributo ai due amichetti, che di comune accordo ci hanno ospitato per ben 5 giorni a casa loro con tanto di aria condizionata e ogni comfort (data dalla ditta), con tanto di gita in barchetta su un'isola deserta dove vanno a riprodursi le tartarughe (vedi nota 1), dove abbiamo (hanno) pescato un bel pescione da 4 chili e abbiamo (noi) cucinato giusto saltato lì col pommodoretto e l'oliva che quasi mi sembrava di essere in una città mineraria in Italia (Divine!) dove con quella barchetta quasi ci rimanevamo con quelle onde oceaniche della madonna. Certi salti, certi buchi, certi motori porca puttana perchè si rompono sempre a metà del ritorno da una gita????? Dopo sparse nausee arriviamo e tutti si lanciano giu dalla barca per non dover vomitare. Peccato che sotto c'erano gli scogli appuntiti e tutti si sono un po' affettati i piedi.

Ma ancor oggi, che dopo circa 10 giorni ho ancora un taglio sulla pianta del piede sinistro, lo osservo e dico: ma quanto culo ha la Vita?
A volta basta solo non pensarci.




Point Sampson


Hugh Grant (Heim), Lake, Tony Blair (Tom)

Nota 1 - Il corso della natura

Io e Erika, credo abbiamo passato, sull'isola dove le tartarughe vanno a riprodursi, circa un'ora a tentare di salvare delle microbiche e spaurite tartarughine appena nate alla loro prima grande attraversata dalla terraferma al mare, falcidiate dai gabbiani (prima) e dai pesci (poi). Di mille una se ne salva, ma diciamo che noi una botta gliela abbiamo data, levandone una decina dalle grinfie dei pennuti Johnatan Livingstone ma poi ti accorgi che è una lotta impari, che non puoi farci nulla perchè domani senza di te sarà uguale a ieri e che è sempre stato così.
E che non abbiamo il diritto di intrometterci nel corso della natura.

Nessun commento: