lunedì 26 ottobre 2009

The Duel - da Thaton a Dont Know

Al risveglio il Mae Kok era ancora lì, a suonare la sua litania ancestrale.
Noi ci si alza, si riflette un po' sul prendere una barca, che ci avrebbe portato a Chiang Rai, inclusa visita a qualche villaggio sperduto, poi però un po' la voglia di raggiungere il Triangolo d'Oro, un po' il prezzo del battello stesso, fissato in 350 baht a capoccia, ci hanno riportato sulla amatissima strada, a dito alzato e attacchi di disidratazione acuti.
Dopo circa un'ora ci si trova ancora sotto il sole, e l'unico che si ferma è un motorino con in sella un uomo panzottello e una dolce ragazza dai tratti decisamente oriundi, che facevano pendere le sue radici tra Cina, Birmania e chissà quale area remota del MyanVietThaiCamb.
"Sono il direttore di una scuola qui vicino, sulla strada (l'unica) che porta al fiume e attraversa i villaggi delle tribù del nord" esordisce ThaiPanz "seguiamo progetti di integrazione tra i vari villaggi e le genti della Thailandia. La scuola ora è chiusa, per le vacanze, ma domani ci sarà piu' di qualche alunno perchè dei Monaci vengono a pregare da noi. Sarebbe mio onore avervi come ospiti"
"Potrete stare da me" conclude la dolce ragazza dai tratti.
E' bastata un'occhiata, perchè Maostralo, di queste occasioni, non se ne fanno sfuggire.
Ora,in quattro sul motorino si sta un po' stretti, non fosse per la sua panzona che quasi quasi.....via, ancora un po' col dito su. Giusto un'altra oretta.
Che poi si ferma il solito Pick Up, ben contento (e di fretta vista la velocità alquanto sostenuta) di portarci proprio lì, a quell'incrocio che se giri a destra vedi le tribù e poi muori nel Mae Kok.
Glug Glug
E poi una camminatina, giusto un paio di chilometrini.
"Hello! Hello!" al primo villaggio, timidi sorrisi al secondo ed eccoci di fronte al portone, con ThaiPanz tutto intento a preparare un bel banchetto.
Si mangia come porci, ci si accascia aul pavimento (su stuoia ndr) a casa di dolce ragazza e si sviene per almeno 4 ore.
Fuori si iniziava ad animare, genti imbandivano tavoli e panche per il dì domani e noi due si russava come bestie unte.
Al risveglio si aiuta a sistemare l'ultima panca, si da un'occhiata attorno per vedere se....e....e....e si vede un pallone da calcio, e dei bambini e dei ragazzi rincorrere 'o pallune stesse.
Mezz'ora al tramonto, questa non la si lascia scappar via, noi da bravi italiani medi cresciuti a Zoff Gentile Cabrini... e Oronzo Canà. Perchè la sindrome dell'allenatore nel pallone alberga sempre nel cuore di ogni Italiano medio che si rispetti.
Mao chiama a raduno, si presentà come Totò (Totò chi? Schillaci, Di Natale?) e divide le squadre in età medie eque. 75 anni a team.
Formazioni:
MaoTeam:
Portiere, giovane promessa del calcio tribale (7 anni), due puledri purosangue di 16 anni cadauno sulle fasce, mentre Totò si schiera al centro ("Totò" Bagni? Misteri della zona)
Il Lake schiera invece una squadra molto giovane ma temeraria, composta dal portiere (7 anni anch'esso), l'ala destra (8) l'ala sinistra (20?30? fisico giovine, volto antico coperto da taglio di capelli stile Millian Delitto al Ristorante Cinese (uelà, oggi si citano tutti i capolavori nostrani!) , mentre il Lago medesimo, esperto grigiore, si piazza al centro alla Franz, stesso stile stessa era (anche perchè sennò la media chi la tirava su?)

La partita è dai toni incandescenti, con il Lake scatenatissimo a smistare a destra e a manca e Totò tutto intento a ostacolare alla CannavaroCastAway. E a detta del Lago pure in maniera un po' rudella.
Il risultato non si sblocca e la giovane squadra mia un po' si demoralizza, e il capitano inizia a perder colpi, sicchè in contropiede equino la squadra di Mao ci infilza. Una, due, cinque volte, a fronte di innumerevoli occasioni LagoTeam sfociate in un paio marcature.
La squadra di Mao continua a segnare a valanga, noi si muore insieme al sole che tramonta e si perde il conto di quante volte ci infilzano.
Noi perlopiu' si annaspa, e si incespica. E il Lake rifila pure un calcione da tripla espulsione a uno dei puledri, il quale si alza di scatto e riprende il galoppo, mentre io, già monco di sinistro (pallone sgonfio e a piedi nudi sul cemento) termino l'opera fracassandomi pure la destra.
Ancora un paio di sfuriate avversarie e si conclude il match. In notturna al buio.
1...000-a 7 e buona notte.
Anzi no, cena con gli insegnani. Uomini da una parte. Donne dall'altra. Così come siamo. Puzzoni.
Si mangia un po' con le mani, quattro chiacchiere in Thai (loro) e finalmente liberi.
Megadocciona disinfestante e poi ci si butta lì, all'ingresso della casa di dolce ragazza, con il Lake superinfortunato a zampe all'aria massaggiarsi con ogni genere di TigerUnguento e il Mao che fa da spola tra la stanza la doccia e ThaiPanz.
Dolce ci racconta un po' la sua storia, a tratti romantica a tratti difficile.
Noi ci si gratta un po' la barba sconsolati, ci si fregia ognuno della propria ascella profumata e si va a ninne. Che domani è lunga e io devo trovare il modo di poter di nuovo camminare.


The Valley where the school is - one -

The Valley where the school is - two -

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