giovedì 12 febbraio 2009

Surrender and Release

“...E così, lentamente, l'incredibile diveniva realtà, il cerchio cominciava a chiudersi, io cominciai a tornare al tempo della mia infanzia, al tempo della mia giovinezza, ero di nuovo un apprendista cameriere, così come mi stavo allontanando, così ritornavo.
Ancora diverse volte mi trovai faccia a faccia con me stesso, ma non perchè l'avessi voluto io, furono le circostanze che mi costrinsero a rivedere la mia vita, quando con la nonna aspettavo nella sua cameretta, accanto alla finestra aperta sulle finestre dei gabinetti del bagno Carlo da dove ogni giovedì e venerdì I commessi viaggiatori gettavano la biancheria sporca che talvolta, sullo sfondo nero della notte, si distendeva come bianche camicie crocifisse, talvolta si trattava di mutande, che poi cadevano giù nell'enorme ruota del mulino da dove la nonna le recuperava col gancio per poi metterle a mollo, e aggiustarle e venderle agli operai del cantiere...” B.H.

Il sole non cessa di pulsare, neanche a Woroloo. Il vento suona le docili fronde dei Gum, le abbraccia e le scuote come corde di metallo; intona un canto che ricorda uno sfregolio continuo, come di sacchi di Juta al sole; e i Kukubarra che gracchianti accompagnano il suo motivetto, prima del sorgere del sole, e dopo il suo ritiro laggiù, dietro le colline bruciate. Il sole.
E' la stagione degli Opossum, che giorno dopo giorno conquistano terreno tra un solaio e l'altro, rumorosamente.
I giorni incedono come pagine di un libro in lettura, semplicemente girano lasciando a noi la voglia di coglierne luci e colori, ombre e sfumature.
Surrender and Release, e forse molto più.
Il nostro primo Garage Sale, dall'altra parte però. Oggetti raccolti giorno dopo giorno, vissuti e toccati, curati e odorati. Presi tra le mani e lasciati volar via, liberi di viver nuove vite.
Ancora qualche pezzo, e tutto cio' che Gigde è stato, è stato.
Forgiveness.
E il compleanno di Diana. Risate, confidenze e torte rinforzate. La mattina dopo è stato bello; veder per la notte gli amici appollaiati ad ogni angolo del cottage di Lou, ognuno fino al giorno dopo.
Giorni, mesi, anni, tempo.
E poi?
E poi non lo sappiamo. Intanto abbiam deciso di metter tutto in vendita. Macchina, Roulotte. Tutto. Quel che resta a noi, farà il nostro futuro.
Due passi avanti e uno a lato, uno all'altro e due indietro. Un po' per ritrovare il centro.
Non so perchè sia successo, o forse si. Forse un po' lo volevamo, alla fine. Forse semplicemente non volevamo volerlo.
Penso lo sforzo maggiore sia dar nuovo credito alla vita, spalancargli la porta e lasciarci abbracciare e portar via, verso...si vedrà. Dove non ha poi così importanza.
Si tratta un po' di accarezzare i nostri sogni stracciati nuovamente, quelli impolverati, messi a riposo nell'ultimo cassetto del como'. Si tratta un po' di ridestarli. E ristorarli. E lasciarli spiegar d'ali.(a Mao)









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