giovedì 29 gennaio 2009

They don't look like a Massey Ferguson Keys

E' stato un bel week-end. intenso. Qualche giorno da Lou, un paio dalla dolce Susy. Pensieri. Ricordi.
Da Susy c'era pure Mao, che vive giu' di lì. E pure da Lou c'era Mao. E pure Lou. E Mozy. Wow Steve. E' arrivato, sabato mattina, pantaloncino giro palla, canottella di qualche truce band metal e la sua bandana del sabato, quella beige con le catene nere, è arrivato con sotto al culo il suo camion biancolatte e JJ al suo fianco, e ora al mio, parlandomi a trottola mentre scrivo. Lou era già lì, idee ben chiare, nella sua mente ogni fucking singol pezzo. E James. E Diana. Che ora che ci penso ci è sempre accanto in momenti come questi.
Mozy arriva sgommando. Terra bruciata accompagna il suo incedere imperioso. Mentre parcheggia, salta giù, “oi gouin bro”, grattatina e ...“Let's fucking gooooooooooooooooooooooo!!!” urla mentre si scavalla dagli occhi l'occhiale a mosca E come una furia si avventa sul mio divano, quello trovato per strada a Bayswater and “that” con gli occhi dice Lou a Jim, che insieme a Diana, se lo caricano di peso, così, ancora tra un pezzo di biscotto e una superficiale lucidata di dentifricio.
La Dubay ancora sotto shock cammina e cerca di aiutare, e il Lago, che nel tempo in cui il camion era piano era giusto riuscito a trovare il piedino di porco per I medesimi piedini di Maggie. Problemi col gancio. Arriva Mozy. Risolto. Si parte, via via via, presto corri. Si da un saluto e via, fanculo tutto quanto. La carovana di Gipsy è sulla strada, Lou ancora a coordinare, Mozy col carico, Diana ed Erika sulla Delica, ormai Delichina (sorry guys I lost), Jim sul suo van unlicenced e la gearbox tra le mani e il Lake, a fine coda, con una mano al cellulare con Mao , ingabbiato tra bus e treni, e l'altra sul volante di una Ute del 65, balle di fieno al seguito e Maggie, che come una piccola principessa si lasciava trasportare verso quel che le conviene, e quindi l'avventura.
Se non fosse che la Pula. Controllo la patente, cazzo ho quella di Diana, guardo l'assicurazione scaduta nel 2007 E manco so come cazzo si chiama il proprietario della macchina! Jim peggio di me. Mozy non ne parliamo. Basta che non....Lou. No. Hanno fermato Lou.
Mozy fa passare “andiamo! Andiamo!” metto la terza ed elevo la velocità a 65, dietro a me la nostra storia seguirmi impassibile e cosciente verso Progetti Poco Identificati.
A un certo punto sfreccia Lou,braccio al cielo e capelli bisticciare con il vento. La vecchia volpe ce l'ha fatta. EVVVVVAAAAAAIIIII! Tutti da Lou, corro a prendere Mao al paese qua vicino (eufemismo australiano) e via, inizia la grande festa, un brindisi al colpo piu' sensazionale del secolo!

Questo è piu' o meno il confuso ricordo che viene alla mia mente di quel sabato, quando si è perpetrato il nostro primo furto. A tutto quello che era a casa nostra. Perchè così mi ha fatto sentire, di aver rubato a casa mia.
“Tre giorni e via” ha detto il Boss, dopo la rottura definitiva. Tre giorni in Tre anni. Dissidi, incomprensioni, malumori, mesi belli, vibranti, faticosi, estenuanti.
Grazie Gidge. Sappi che ti amo.
Grazie bloody Guys. You are all amazing.
Un pensiero online a SteMar
E a Monica e Matteo, la vostra essenza ci ha accompagnato in ogni minuto passato dopo il nostro “ciao”.
E a Helga. Che ci ha aiutato ad aprire gli occhi.
Amén


1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi discpiace tanto....ma dai ...fanculo a tutto il passato..il futuro è nelle vostre mani e questo è l'importante....

Matteo