martedì 26 agosto 2008

Dai Diamanti non nasce niente...

La vita a Gidge procede tranquilla. O meglio, tutto è tranquillo tranne noi che ci facciamo un bucio di culo tanto. Perchè al nostro arrivo ci siamo accordi di essere in pesante ritardo con la cosa piu' importante di tutte: il veggie-garden.
Quindi, terminate le otto ore canoniche tra una vite da piantare e una erbaccia da estirpare, ci dedichiamo con audacia alla creazione delle preziose aiuole della vita. Andiamo quindi ad analizzare le problematiche.
1) Suolo
Il terreno è di tipo argilloso, fertile assai, de fero durante l'estate. Carpiti I primi suggerimenti abbiamo iniziato la preparazione.
Ripping (rottura delle zolle): il trattorino non parte. Piano due. A mano. Svenimento generale.
Tra le varie cianfrusaglie raccattiamo al quartier generale una lama rotante di Mazinga Z e la adattiamo allo whipper-snipper. Grattuggia che è una favola, ma considerando che non piove da almeno un mese, la lama rotante rota ma non lama. Ovvero, ci vorrebbero anche le braccia, di Mazinga Z.

Peter, un contractor che grazie a dio esiste, geniala l'idea non proprio ortodossa di muovere la terra con le pale del trattorone. Si procede e....magia!
Dopodichè si ripassa di lama rotante e il gioco è fatto. Mazinga 0 - Australopitechi 1
Manuring (Concimazione)
Alla Top-Shed (la casa del carpentiere perfetto) sono state scaricati penso, mmmh..., due milioni e mezzo di tonnellate di letame di gallina. E che mai saranno due carrettate di merda in meno? Nulla, se non ci fosse da almeno un paio di settimane una puzza, sempre di merda a dir poco immane, tutt'attorno al cottage (e dentro, ovviamente).
E come non far menzione dell'altrettanta puzza di merda che aleggia indisturbata su tutto il top della collina dove noi si usa non di rado lavorare? Perchè muovi un centimetro, e la preziosa montagnola di escrementi rilascerà per sempre la sua essenza più profonda. Ma fosse solo quella! Mischiala tu la merdaglia con l'argilla!
E mischia che ti mischia, mischia e mischia ancora, e spacca I blocchi di merda a mano perchè non se ne parla che si mischino con la pala, siamo finalmente arrivati alla fase successiva
2) Fencing ( il recinto anti conigli, canguri e pappagalli praticamente un bunker, con materiale riciclato )
Ora non vi sto a spiegare la progettazione, tanto poi si vede dalle foto.
Il caso ha voluto che quel gran bel fustaccione di Jan (il ragazzo che con Nadine comprò Sneaky il Van a Melburne (!) ) si trovasse a Perth. Il caso poi ha voluto che ci venissero a trovare proprio il week-end previsto per il Fencig. Grazie Jan. Missione compiuta!




3) Planting (semina)
L'approvvigionamento è stato faticoso. Il rivenditore di semi e piantine di una certa grandezza piu' vicino è il mitico Bunnings, a soli 40 Km da casa. Che qui son pochi eh! Considerando però che ci vai dopo il lavoro...anyway, 60 dollarozzi e siamo tornati a casa con ogni bendidio.Da aggiungersi poi le spedizioni nascoste di santa mia mamma che settimanalmente ci imbusta semenza (per fortuna finora la dogana non ne ha fermata una), le quali ci assicurano alcune primizie introvabili quali basilico genovese, prezzemolo gigante e pomodori San Marzano. Da annotare infine l'opera pia di qualche vicino che ci sgancia piantine a volonta. Oggi era la volta di Gavin (ve lo ricordate “al lavoro da Gesù”?) che proprio oggi via Diana ci ha rifornito di carciofi. Bella J!
Studio delle caratteristiche organlettiche dei semi:

Quelli che vanno prima in vaso, quelli che vanno direttamente in terra, quelli che vanno un po' dove cazzo di pare a te. Le spezie a parte, in vaso o in terra?
Metodo applicato: Permacultura all'italoaustraliana. Nel senso, si fa quel che si puo' seguendo senza rigore assoluto I dettami della innovativa tecnica. Ovvero per non sfruttare il terreno si pianta a cazzo. E via di bieta e broccolo a braccetto, e via di pomodoro e basilico per mano pronti sin dalla nascita a fondersi nella passata, fagiolini e fragole a sbracciare e zucchine e insalate a condividere teneramente il proprio giaciglio. Per non parlare dell'origano! E' uno spasso vederlo zampettare tra una fila e l'altra.
Un Picasso della botanica insomma.
Ora non rimane che incrociare le dita. E bagnarlo ogni sera, rigorosamente dopo l'orario di lavoro.



Jan

A spasso con Nadine

1 commento:

lupakkio ha detto...

ma questo non e' mica un semplice veggie/garden.. caspiterina diventera' una nuova valle degli orti!!! Ma ke lavorone vero???