Oggi pomeriggio siamo andati a comprare i primi pezzi del van: tavola e piedi per costruire il letto e angolari controangolari chiodi e viti che potrebbero reggere un ponteggio, ma sai chi l'ha mai costruito un letto???? Pensavamo fosse come con il lego...tic tac incastri e il gioco è fatto...
Anyway siccome sono due mesi che cago il cazzo ch voglio un aggeggetto che inserisci all'Ipod, poi metti una frequenza fissa su una radio e ti parte la musica nello stereo della macchina (figoooooooooo) siamo andati da Dick Smith, che non è un Fabbro del Cazzo ma è una catena di roba elettronica, e mentre davamo un'occhiata a questi Ipodaggeggetti arriva un omone scuro con la divisa del famoso Fabbro, tale John dalla targhetta appesa sulla sua cravatta ocra e nero, che si accuccia insieme a noi (denotando una certa poca elasticità ai legamenti visto che da inginocchiato il suo culo mi arrivava alle orecchie) e ci fa, ce l'ho anch'io quello, è quel che costa meno, va da dio e su quello vi posso fare 10 dollari di sconto. Considerando che il costo è 49 dollari -10 significa -20% e dici che carino! Si lo compro prima di subito. Mentre paghiamo Mao fah, “oh c'è un frighetto da macchina da 7 lt a 59 dollari...che ne dite?” - “7 è piccolo, magari ne hanno di piu' grandi..” E a questo punto John l'uomo nero del Fabbro del Cazzo fa, in inglese, yes I got one, si ne ho uno, cioè la mia ex ragazza è italiana quindi ho capito.
John, io ti amo.
Insomma ne ho uno che secondo me fa per voi (e già ha capito che abbiamo il braccino corto...)
Ci porta dietro e ci mostra un frigo della madonna a 169 dollari e prima che riusciamo minimamente ad accennare “di, Mr.Dick, col cazzo che ti do 169 dollari” vedete...la scatola è danneggiata vi posso fare un bello sconto... “ e qui uno pensa, bravo zio, hai capito al volo che se mi togli si trenta gingili ne possiamo parlare... E lui” ma si, siccome siamo stati quasi concittadini faccio 49,9. Su Dick Smith, oggi 22 ottobre 2007, alle ore australi 4.47 p,m cala in gelo. Mao si gira e inizia a guardare dell'attrezzatura da metalmeccanico (che cazzo dovra mai farne?...) , io tento di impastare qualche sillaba, Erika sorridente e rilassata come se stesse salutando la vicina di casa fa :mmmh ok lo prendiamo. Altro? No, grazie...
Andiamo in cassa per pagare e di nuovo Mao corre sorridente a noi: o ragazzi magari c'hanno l'inverter per l'impianto elettrico del van! Guardiamo John che corruga l'arcata sopracigliare sinistra e scoppiando in una risata si gira e ne va a prendere un paio. 59 e 89 dollari. 150 e 300 Watt. Uno, se non ne capisce un cazzo dovrebbe prendere quantomeno quello piu' potente, ma noi gang dal portafoglio cucito non se ne parla! Allora lì si iniziano a fare tutti i conteggi volt amper watt inch e once e John, tutto serio fa “aspettate un attimo”. Prende va torna e fa “150 Watt sono piu' che sufficienti, anzi se prendete quello ho una sorpresa per voi” “Quello!!!”
John: “quanto cavo vi serve per l'impianto?” - “3-4 metri”... - “ecco, sono dieci, ve li regalo (figoooooo!!) anzi, vi regalo anche i morsetti (fffffffffffffffiiiiiiiiiigggggggggoooooooo!!!)”.
Andiamo in cassa, è l'ora dell'inverter, guardiamo Mao, “no, nient'altro grazie”, ci giramo verso John che pensieroso fa: “E' l'ora della sorpresa: Erika, quanto lo vuoi pagare?” Mao gira i tacchi e se se ne va tipo Topo Gigio con la briciolina in tasca, io esplodo in una risata isterica con paresi facciale compulsiva, e Erika prova a ricucire “A Johnne, e dicce tu quanto, mo che un venditore me chiede pure de fa il prezzonun esiste manco dall'altra parte del mondo (!), no John, non ce sto. Fai te”. Ma John è inamovibile, sempre piu' serio e pensieroso. “No ragazzi non sto scherzando. Senno non ve lo vendo. Quanto lo vuoi pagare” Allora uno rimane basito e privo di alcuna capacità di reazione senti li' sotto braccino corto e portafoglio cucito che fanno party, i tuoi occhi bramosi osservano la scena del delitto e lo sai, da zozzone italiano, che vorresti dire “5?, anzi 4, 3 no?” ma dall'altra hai una coscienza vivendi australopiteca che con dolcezza ti sgrassa i fianchi giorno dopo giorno che ti ingessa e allora lì entra in gioco la dea della salvezza, che si incarna come al solito in Erika che , tra coscienza e zozzeria, esilmente esala un fiatello ovattato che è riconducibile a un 10 ma trita dai sensi di colpo si lascia uscire 20? E Big John senza battere ciglio batte l'importo nella cassa e ci da lo scontrino. “Enjoy your stay guys”. E ci fa ciao ciao con la manina. E noi già a farci film, no raga, dobbiamo pagargli una birra, no dai invitiamolo a casa facciamo una pasta! Oppure magari qualcosa ora! Tutti e tre ci giriamo verso Big John colmi di passione, enfasi e ospitalità all'italiana tipo se è stanco “dorme nel mio letto” “No! Nel mio!” tutti assieme e-scl-am...
John,: “No guy, It's all right. This is Australia!”
Epiloghetto
Nel parcheggio di fronte al Magico Dick, mentre sono al telefono, vedo Mao ed Erika parlottare nervosamente e correre di nuovo dentro. Dopo un po' li vedo ritornare raggianti e saltellanti che shakerano al vento non so cosa. Arrivano di fronte a me e fanno: “Avevamo qualche dubbio sull'impianto elettrico , abbiamo chiesto a John, e ci ha regalato uno sdoppino per l'accendisigari!”
1 commento:
Anche io vorrei conoscre John !!!!!
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