sabato 6 settembre 2008

Metti un giorno che...

Oggi è il primo giorno di vero relax, iniziato di buon'ora (alle sei per il Rag.Lago, alle 7 per la Dott.ssa Dubay), l'orto procede bene, voglia di lanciarsi in lavoretti vari non ce n'è, quindi ci stiamo dedicando all'attività di coppia che meglio ci riesce: il fancazzeggio produttivo.
Come potete immaginare il Lago sta tastierando
a dovere


mentre Eri si sta dilettando col suo nuovo Toy: la macchina da cucire ( AUD 9 e 99)


La porta a vetri del patio è aperta e lascia arrivare a noi una sferzante brezza primaverile che trasporta silenziosamente tutt'intorno a noi sciami di mosche di mezzo etto cadauna con due ali che a un Boeing gli fanno una pippa, oltre che ibernare gli ormai autunnali lombi del Lago medesimo.
Diana da qualchè dì si è spostata un paio di colli più in là, presso un centro benessere, dove si diletta a carpire I segreti della medicina alternativa, oltre che gustarsi una meravigliosa casetta in cima a un altro colle. Centro benessere ove Eri si recerà proprio domani per usufruire del buono regalo di massaggi, sauna, yoga spa ricevuto da LagoDia per il suo compleanno.
Ora tu dirai...”Cazzo!!! Era il compleanno di Eri!!!” ;-)
Compleanno con tanto di party stile countryaussie e falò finale. A casa di Lou.
Piastre del Barbie ben roventi h 24, frigo da giardino per le Birre, megaspeakers sparsi qua e là e tanta tanta “robba” da buttare sul fuoco. Rutti strappatimpani accompagnavano come musica sinfonica le libagioni dei commensali. Ovvero, così dovrebbe...
Ma il nostro è stato piu' un parti se famo na bomba, accendiamo il Barbie verso le 3 e mezza, oh cazzo il gas è finito, prendi la Ute, 20 chilometri, ricarica la bombola, torna alla base e nel frattempo era arrivato Martin, con dei bombolozzi che sembravano testate nucleari (lui si che è aussie);
niente beef, ci si è lanciati sul poshfusionsperimentalnatural, iniziando a preparare di prima mattina

cosciotti di pollo marinati in fiori di rosmarino e pompelmo, agnello alle mille spezie (degni di nota miele, semi di senape, ginger e semi di lavanda) fino ai Kekabbini di macinato lasciato riposare con I profumi per 24 ore. E poi CousCous, insalate varie e un paio di tortine della madonna; Speakers sessantottini (nel senso antichi) gracchiavano buon raggae, timidi ruttini sparsi qua e là sostenevano i bassi nel loro faticoso lavoro ritmato.
Il primo ad apparire è stato Peter, in impeccabile tenuta scout, con la sua cassa di Stubbies da una parte e il regalo per Eri dall'altra. G'Day! Esclama Peter sorridente mentre posiziona le birrozze nell'apposito frigo.

Erika apre il regalo eh....una boccia di vino e uno buono da 20 dollari da Bunnigs!!! Miticoooooo!!!
Lou e le sue nipotine invece, oltre a mille pensierini, le hanno regalato una dream box giapponese, dove ci metti dentro un pensiero scritto e poi la lasci in un posto che per te è energetico, importante. Uau
Infine è venuto il turno del LagoDia, come ben sapete (...)


E mentre le prime portate fluttuavano durante il tragitto tra fuoco e tavolo ecco spuntare tra le lussureggianti fronde Nigel e Bernie. Birre nel frigo e convenevoli poi. Erika apre il loro dono e....un libro su tutte le piante native del Western Australia appoggiato su una scatola di deliziosi cioccolatini! Che signore Nigel. E' il Signore delle Foreste.
Il cibo è infinito e ci si scola un bel po' di liquido giallo per fare spazio a quello in arrivo. Per ore. Fino al tramonto, dove il sole ci ha solo lasciato intravedere quel che di bellissimo è in grado di mostrare. E' ora del Falò, che non è il fuocherello che facevamo noi 25 anni fa con le pigne e rami.
Gli inferi. Con tanto di Martin Caronte, che traghettava tronchi enormi di eucalipto sulle braci incandescenti ogni 5 minuti.
Talmente immenso che lo vedevi dal satellite di Sky. No ma scusate se insisto, ma tipo che se stavi a un metro sentivi la pelle che ti si rattrappiva, tipo che a Fattie, il cane di Lou, ha preso fuoco la coda!


Le ore passavano svelte, tra confidenze, risate, racconti di viaggi e critiche al governo (che se lo comparo ai nostri mi viene da inginocchiarmi), passando poi per un paio di canzoncine intonate dal già Re delle Foreste (e a questo punto anche delle Balere) Mr.Nigel Wood (che non è uno scherzo è il suo cognome), tutto questo fino all'inaspettato squillare di un telefonino, quello di Bernie, chiamata al dovere: andare a far nascere un cavallino!
Poco tempo dopo eravamo a casa, e al primo tiepido sbuffo del camino, io Erika e Diana, ci siamo addormentati romanticamente a terra, ridestati, solo a notte fonda, dai primi sintomi di paralisi localizzata a tutti e quattro gli arti.
Happy Birthday Mate!


Chiacchierellando


Al Barbie


JJ


Vedi quello, gira di là, conosci lì (la strada per il gas)


Arriva la torta! 1


Arriva la torta! 2


La torta è arrivata! 1


La torta è arrivata! 2 E Martin prepara il falò...


Nigello

Attimi di fuoco apparente

MR. BombFire

lunedì 1 settembre 2008

Neighborhood

E' successo che un sabato pomeriggio Lago si era calato nei panni dell'irrequieto-isterico, di quelli quando sbuffi e accavalli le gambe ogni 12 secondi e soffi e ti dimeni finchè qualche anima pia ti accontenta per pura compassione? Erika è risorta dalle ceneri del suo pisolo ululando: “Aaaaaaaaaaaaaaah, andiamo a quel cazzo di Lago!”. Che non sono io, è il Lago. Solo che si chiama Lago e basta, perchè dopo tre anni ancora non si riesce a pronunciarne il nome figurarsi memorizzarne il nome. Quindi lo si è sempre chiamato così: cazzo di Lago. Il cazzo di Lago (ooops!) si trova a circa 15 chilometri da qui, giusto una traversa del nostro stradone. Si attraversa un frondoso bosco di red e white gum e giust'appena nel paese di Chidlow si gira a destra, si passa il macellaio, si scende ancora un po' e si trova l'entrata sulla sinistra. Parchggiamo la Ute all'interno (ora come ve la spiego la Ute, diciamo che la Jeep è a riparare e in cambio usiamo codesta Ute ex di Nigel, una sorta di Fiat 131 con la parte passeggeri mozzata, un sedile unico per due e mezzo (?) e un carretto della grandezza di 3 metri per 2 incollato sulla struttura che I parcheggini ti escono una meraviglia. Bianca ovviamente), parcheggiamo la Ute dicevo e salendo un docile dossetto ecco a noi apparire il Lago, lucente e profondo, bagnato di grigio e ocra. Tutt'attorno una passeggiatina. Che io e la Dubaxys mia (l'altra era parcheggiata generosamente a casa a causa del 2 e mezzo sedile) la si facesse, la passeggiatina, non vi era ombra di dubbio. Eravamo lì per quello, a casa scalciavo un pochettino tipo poppantello per avere il mio primo, super incommesurabile sabato pomeriggio da lavoratore del luogo. Una sorta di capatina a Campo 'de Fiori insomma. Rigorosamente prima del tramonto.

Teneramente mano nella mano ci addentriamo nel bosco, alla scoperta dei fiorellini e degli uccellini che abitano le coste argillose di CazdLag. Un po' ri(m)bambini. Io mi sentivo una sorta di timido personaggino col moccio al naso di non so bene che fiaba, mentre Erika la riconoscevo benissimo, era la bella biancaneve un po' addormentata nel bush, con tanto di muscolaccio avvisamalintenzionati in bella vista. Imperiosa avanzava a saltelli come una farfalletta e di fronte a lei la mela del peccato, pure un po' avvelenata, si incarnava costantemente nel fiorellino, lo colgo o non colgo, quel fiorellino protetto tanto bellino che lo sbatto in vaso e vedi come mi cresce bene tutt'attorno al....si, siamo nel momento della fissa per il Cottage, diciamo da “ringiovanire” un attimino e...quindi...ehm...ma andiamo per ordine. Passo dopo passo le moltitudini di flora esplodevano ai nostri fianchi rilasciando essenze di profumo dolcissimo e costantemente in mutazione al nostro incedere stesso. Non solo una scia, no...

Piccoli lampi di giallo lana e seta, lilla timido candido bianchetto catturavano I nostri occhi e io e la Dub ci osservavamo di sottecchi e appena l'uno scopriva un fiorellino nuovo esclamava l'altro “Ohhh” con gli occhi sgranati e la mano calata sulla bocca, un po' per pudore un po' per timidezza. Per una quattrina di chilometri perchè ovviamente facendo tappa dalle parti chi l'ha guardata la lunghezza del percorso. Quattro chilometri pero' di liete sorpresine profumate, con una palude in bella vista e con amichevole tappa a casa di un uccellozzo di mezzo metro agile come un passero tipo appollaitato su di un ramo, con un collo lungo quanto un mestolo da cucina e con un becco 'sì lungo da potersi spuderzolare il retro in un battibaleno.

Un figurino.

La passeggiata si è conclusa in un'oretta, con una nota riflessiva alle spalle. Quando ne avremo abbastanza dei numerosi ospiti che ci verranno a trovare numerosi così far-away, lì sbatteremo al campeggio del cazzo di Lago, che è proprio un posto supercarino!!!



Erika e il Lago


Erika e i Laghi

Nel boschetto...





Mimosette

Whititudine di fiori

Fiore di carta (notare l'ongula sozza)

Campanelline dell'ammmore

Natura morta

Controlaghetto





Paludine

Xanthorrhoea Preissii e Duhborrhoea Latinensis

L'uccellaccio