lunedì 28 luglio 2008

Fili Conduttori

Melbourne, again. Iniziare da dove si è terminato, così, per non perdere nessun attimo.
E per magia ecco spuntare uno dopo uno tutti gli amici che in questi anni australopitechi ci hanno accompagnato. Tutti o quasi. E chi non c'è c'è uguale, attraverso nuovi compagni, nuove esperienze. Perchè a Melbourne ci sei sempre. Anche se non ci sei.
The place to Be, intonano le targhe del Victoria. Il posto dove essere te stesso.
Doesn't matter how, I don't care. Che sarà?
Tre carte di fronte a te, scegline una e sarai quel che sarà.
E così siamo finiti a Kew, un quartiere far away in una casa scentemente idilliaca.
Enormi e luminose camere da letto, sorrette da una moquette di un tepido rosso del carmiglio, e avvolte da una sottile natura botanica.
Perchè Ben, il coinquilino di Yuvi, è un giardiniere. Ma di quelli che inventano e creano I bellissimi giardini di Melbourne.
Ben è giapponese. O meglio è australiano. Ma è giapponese. Nel senso, è bianco, con sguardo caucasico e uno sbuffo di riccio bruno che ogni tanto si fa strada tra I suoi sublimi pensieri giapponesi.
Diciamo che è una sorta di giapponese che è emigrato in Australia prima che fosse concepito. Non attraverso I genitori, australiani da 7 generazioni, bensì dalla vita. Solo che gli faceva piu' comodo nascere australiano.
Sguardo basso e fiero, voce al miele, mai invadente, sottile ma profonda, il nostro samurai delle High-way scandisce il tempo seguendo il suo respiro. Protetto dalle sue soffici ed eleganti movenze.
Eccoli là, tutti subito....no, non è gay.
E' solo giapponese.
Fidanzato a una giapponese. Che ora è in Giappone.
E quali migliori onori di casa da Ben se non cucinare per noi qualcosa per lui di tradizionale, ovvero una bella Miso Soup? No aspetta. Mica quella cagata che ti danno al ristorante Jappa che sa di calzino overused con qualche scorreggia di verdura che galleggia qua e la. Qui si parla di cose serie.
Preparazione al tavolo su apposito fornelletto, miriadi di verdure ovunque a tua disposizione per la cottura, eleganti salse e bramosi pezzetti di porco sparsi qua e là. Per non parlare dell'entree!!! Involtini di polipo giapponese (?!?) al profumo di alga e scaglie di pesce secco on top. Che bello Kyoto in Melbourne. Una sorta di Jappalia. O Austrone, qual si voglia. Anyway. The place to be.
E Ben è giapponese quanto gli pare ed è bello come il sole. Ed è così bello che il giorno dopo il mio compleanno, dopo due giorni che non ci vedevamo, si è presentato a me con una bottiglia di spumante sussurando....beh...buon compleanno allora!
Ma poi vuoi mettere che culo per noi, che in un colpo ti fai due amici, uno australiano l'altro giapponese e li incontri tutti e due contemporaneamente?


Zen (ops Ben) e l'arte della Miso Soup


Ah Jah!

Tra futuro e passato. Ora Testar Gr, quella che noi semplicemente chiamiamo Casa.
Calfield, Hebrewstyle, si presenta sempre uguale, elegante e sbarazzina, vibrante ma mai rumorosa, come quella effervescente ma elegante ragazza facoltosa che fa tesoro dell'eredità e avanza per intelletto e qualità, e mai per uso e abuso.
A Testar Gr, davanti al fuoco, all'improvviso appare un Supereroe, sai proprio quello che in gioventù avresti sempre voluto incontrare, tutto avvolto nella sua tutina superaderente vista pacco di quel candido azzurrino Mixrosoft Vista, quello buono e senza macchia alcuna, quello che avresti sempre e voluto a proteggerti quando impaurito e indifeso ti riparavi sotto la gigantesca scrivania di papà?
Proprio lui
Ta-taaaaaaaaaaaaaan!

SSSuperDudù

Solo che Dudù ha un casco in mano, mi viene incontro e mi fa, sai I tempi non sono piu' quelli, qualcosa dovevo pur fare e ho aperto sto business qui, DuduLand Deliveries, cioè io ho la moto, mi chiamano, mi chiedono di portargli birre e sigarette, ogni tanto del cibo e io 8 $ gli porto tutto.
Ridestandomi di scatto dal mio torpore under-desk, mi sveglio e penso “è un'allucinazione”.
Ma il pensiero ahimè era piu' lento delle parole, giacchè mi son trovato a domandargli cose. All'allucinazione dico.
Guardandolo bene, la microtutina vista-pacco azzurro-Vista ce l'ha, in piu' vedo che mi sta rispondendo con criterio, quindi forse, finalmente avevo trovato il mio incommensurabile Supereroe di tutta un'infanzia!!!!
Si, è lui il mio supereroe.
Dudù di Israele
Che viene in Australia e per avere il visto si apre la sua aziendina (la sua moto) e si mette a lavorare inventandosi il business per autosponsorizzarsi. Che Grande! (come direbbe il Vecchio Sparo)


Dudu, suona il tuo telefono!”

Si, pronto? Che marca? Certo, 12 giusto? Bene, ci vediamo in quindici minuti."
"Ciao Ragazzi scappo, eh lo so, qualche pecca ci doveva essere, e qui quando ti chiamano ti chiamano. Ciao!!!!”



Yuvi

Kush



Rubrica: Pensieri a Perdere
L'altro giorno mi è capitato di trovarmi alla fermata del tram verso le 21. Accanto a me due ragazzini che mi ricordavano I momenti “caldi” dell'adolescenza, quelli in cui se fumi sei qualcuno e se fumi marlboro lo sei ancor di piu', che educatamente fervidi salivano sul tram, facevano il biglietto e salutavano due coetanei. Dopo qualche fermata un brusio di sottofondo si faceva strada tra I colli delle persone e girandomi mi sono accorto degli 8-10 ragazzini che si salutavano e parlavano. E di stop in stop ne salivano altri, tutti amici, tutti della stessa compagnia. Per poi scendere tutti insieme e andare a divertirsi.
Pensando a me, a noi, alla nostra adolescenza, mi è venuto da dire....oh, ragà, ma quanto siamo vecchi?????



Melbourne's Landscape

mercoledì 23 luglio 2008

Vi Voliamo Bene!


L'epopeica odissea dell'attraversamento di mari e lande sconosciuti e' avvenuta. Nemmeno troppo faticosa considerando le 34 ore totali e i due significativi pit-stop da 7 h l'uno in terra di Giordania e nel regno di Siam. 
L'aeroporto di Amman potrebbe benissimo essere un hub italiano di qualche tempo fa prima del ripulisti generale (e apparente) atto a garantirci un ingresso tra i grandi.
Ovunque cartelli di divieto di fumo, ovunque gente multiforme apprestarsi ad appicciare una sigaretta dietro l'altra. E come non cogliere la palla al balzo? Fuori le carte e via ad un appassionante burraco accoccolati su cuscini multicolori nell'area gioco dei bambini, ovviamente avvolti da una coltre di nebbia tabagifera con tanto di vittoria di Erika attribuitale per scadenza dei termini (Bangkok last call...)
Altre note di rilievo un simpatico pulitore di bagni che mi suggerisce in arabo (e a gesti) di asciugarmi tranquillamente le mani appena lavate sui miei pantaloni che non c'erano problemi...
A Bangkok invece, dopo aver ammirato questa meravigliosa cattedrale degli aeroporti, abbiamo tentato una dipartita alla volta del Wat Po, la miglior scuola di massaggi in territorio Thai, abortita sul nascere per insufficienza di tempo, che ci ha pero' regalato un'emozionante corsa di 15 km in taxi abusivo sulla nuova tangenziale (fino al primo U-Turn). 
Angela e Nic, il primo massaggio quantomeno dedicatecelo!

Ora in Melbourne, dolcemente coccolati da una giannella antartica che ti gela ogni cm2 del tuo corpo al sol contatto, ma decisamente sopportabile rispetto al calore profuso che attimo dopo attimo questa terra ci dona. Due giorni e gia' di tutto e' successo. Ma questo alla prossima puntata. Ora ho in mente solo la mia prima cacca australe.
E non dimenticate...Vi Voliamo Tanto Bene!!!
 

venerdì 4 luglio 2008

גולם (Gelem)

Osservo attorno e vedo uomini
Persone di cemento correre goffamente tentando di raggiungere lidi conosciuti
Attraversare strade antiche, consunte, bruciate dal sudore e dal lavoro
Vestiti di drappi lucenti e scarpe di vera gomma strozzare i loro gonfi, stanchi piedi

Persone ruggenti e appesantite, col capo chino e lo sguardo appannato
Posso percepire i loro cuori palpitare di vita vera, di vita faticosa e appicicaticcia, spesso ereditata, appisolata da una conoscenza posseduta ma impolverata
Ma se mi fermo a osservare i loro occhi, nei loro occhi, posso cogliere facilmente in loro il sogno farsi strada tra battiti di ciglia e lacrime mai piante
Quel sogno vivido, indomabile e brillante
Imperlato di gocce di immortale immortalità

Sono in quella che è la stanza che ha accoccolato la fragile vita di una sprizzante bimba dai capelli leonini e coraggio da regalare (il coraggio non si vende)
Una bimba che si è fatta strada scalciando ipocrisie e accogliendo a sè la vita
Quella bimba che oggi chiamo con orgoglio Amo'.

Tra passato e futuro

Tra futuro e passato

Lascio musica venire a me, osservo attorno e vedo un uomo
Persona di cemento seduta sul cemento tentare goffamente di raggiungere lidi spesso conosciuti
Ma mai osservati nel profondo
Accarezzarsi quel che resta di una gloriosa barba, col capo chino e lo sguardo vigile
Il cuore batte e questo è un bene

E in quella stanza pensa
Pensa a che ne sarebbe di quei sogni se tutti noi potessimo controllare quell'impercettibile e involontario batter di ciglia, lasciando semplicemente spazio a quelle lacrime che in soccorso arriverebbero
In principio a lenire il dolore pungente dei bulbi al contatto con l'aria, poi a lavar via le sofferenze di una vita che ci è stata data ma non chiesta e che per questo spesso ardua.
Lasciando spazio alla piu' pura delle verità



A Ist
Grazie